By Maurizio Calvesi
Mimmo
Alfarone ha il merito di riproporre con coraggio e semplicità
i problemi della pittura. Dopo tante avventure delle
avanguardie nel XX secolo, che hanno arricchito il panorama
delle arti e introdotto novità fondamentali per il
raggiungimento di nuove vie verso un autentico esito
espressivo, si è recentemente creato un clima artefatto, in
cui la pittura è stata dapprima censurata come tecnica
obsoleta, e sostituita con le più varie forme di installazioni
e di oggetti, mentre in seguito, come sembra accadere oggi, si
dà corso a una nuova pittura confusa e fiera di dimostrarsi
“cattiva pittura”, per il gusto di qualche mercante e
collezionista assetato comunque di novità modaiole. Tempo fa
si diceva che la pittura è morta, oggi si potrebbe dire che è
“andata a male”, come frutta marcita. L'esempio di Alfarone
mostra invece come sia ancora possibile praticare una
pittura virtuosa, ricca di valori e capace di adempiere ad
alcune sue funzioni che sembravano definitivamente superate
dalla fotografia, come il ritratto recuperato al di là di ogni
oleografico compiacimento.
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Fabrizio Plessi Sandro Chia Philippe Daverio Shozo Shimamoto Franco Belgiorno-Nettis Robert Storr Gillo Dorfles Gerard Richter Jean Clair Maurizio Calvesi Gianfranco Ferroni Raffaele De Grada Giandomenico Romanelli Philip Rylands Emilio Vedova Antoni Tàpies Alberto Sughi César Giuseppe Zigaina Paolo Portoghesi Enzo Cannaviello Norberto Proietti Gianni Maimeri Enzo Di Martino Fratelli Lucchetta Stefano Contini Bartolomeo Tribuna Adriano Berengo. |
Biblioteca
Nazionale Marciana
P.zza San Marco - Venezia Mimmo Alfarone Portaits,Artistic People > Nw Edition Entra / Enter |
Mimmo Alfarone, 1995 Ritratto di Jean Clair Olio su legno, cm 50 x 60
Collezione Biennale di Venezia |
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Jean Clair pseudonimo di Gérard Régner, scrittore, storico dell'arte e curatore francese, già Direttore del Museo Picasso di Parigi e del Centre Pompidou, è stato commissario per molte Esposizioni delle Opre di Duchamp e ha diretto La Biennale di Venezia del centenario, Identità e Alterità |
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... il tuo capolavoro ha un posto sicuro, a Fiesole, nella Cicalina*
con spazio adeguato. E' un ritratto classico eppure moderno da figurare
tra i migliori nel suo genere... Grazie a te Mimmo, ti auguro
Soddisfazioni e Successo. Franco * La Cicalina (parte della villa "La Cicala", dimora che Lorenzo il Magnifico donò al Poliziano) è la residenza estiva della famiglia Nettis
Biglietto inviato da Franco Belgiorno-Nettis a Mimmo Alfarone |
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Franco Belgiorno-Nettis, imprenditore nelle costruzioni, noto mecenate e benefattore nel campo delle arti. Nel 1956, Fonda a Sydney, la "Transfield Construction Company" che diventerà la Società più grande dell'Emisfero Australe. Promotore di numerose istituzioni e manifestazioni d'Arte, crea un Ponte Culturale tra l'Australia e l'Italia fondando nel 1973, la Biennale di Sydney e realizzando, nel 1980, il Padiglione permanente Australiano, progettato da Philip Cox, alla Biennale di Venezia. Nel 2006, dona alla NSW “Art Gallery of New South Wales” per il nuovo Spazio dedicato all'arte contemporanea, 4 milioni di dollari, la più alta somma di denaro fino a quel momento ricevuta. |
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Mimmo Alfarone, 2007 Olio su legno cm 100 x 100
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Mimmo Alfarone, 2007
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By Vittorio Sgarbi
È di grande interesse la serie di ritratti in parte dedicati a personaggi anonimi, e in parte a colleghi illustri: si possono qui citare, fra gli altri, Vedova, César, Zigaina, Sughi, che occupano un posto rilevante nella storia dell’arte contemporanea e ai quali l’artista sa conferire anima e corpo. Queste immagini sono dense di significato, in quanto costruite per definire un’interiorità che trapela dal gioco degli sguardi e delle linee espressive del viso. Il fatto che Alfarone lasci ben intendere stima e ammirazione nei confronti degli artisti, che gli sono contemporanei, eppure in buona parte lontani dalle sue scelte espressive, dimostra quanto egli sia libero, generoso e tutt’altro che autoreferenziale nella sua ricerca. Si intuisce, guardando questi lavori vitalissimi, la carica emozionale che li ha ispirati, dove, negli sfondi quasi informali, nel vigore espressionistico del segno, nelle stesure elaborate fino al perfezionismo, sussiste un margine di mistero, un sospetto di ritegno a rivelare la natura più nascosta dei soggetti ritratti. Dal libro "I giudizi di Sgarbi" ed. Mondadori, 2005 |
Mimmo Alfarone, 2007 Ritratto di Alberto Sughi Olio su legno cm 50 x 60
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By Alberto Sughi Roma, 29 giugno 2007 Caro Alfarone, sono stato sorpreso e insieme contento di avere trovato il mio ritratto tra quello degli artisti che hai voluto rappresentare come omaggio alla pittura. A parte il valore della tua arte, che si esprime attraverso un magistero tecnico ormai raro, vorrei sottolineare la tua generosità nel sentire come fratelli tutti gli artisti che, in maniera diversa, testimoniano della immaginazione artistica. Leggo il tuo lavoro come una esortazione a far cadere tutte le inutili contrapposizioni e polemiche tra le varie correnti dell'arte contemporanea e ricordarci che l'arte e gli artisti sono tutti, in eguale misura, testimoni del nostro tempo. Tanti auguri per la tua mostra e un caro saluto Alberto Sughi
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Interno Sala Monumentale BIblioteca Nazionale Marciana Venezia
Celebrazioni GEPMostra di Mimmo Alfarone Portraits, Artistic People New Edition Giornate Europee del Patrimonio 2012 |
Ritratto di Carboncino e pastello bianco su Cartoncino grigio cm 120 x 200
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Mimmo Alfarone, 2012 Ritratto di Paolo Baratta Carboncino e Pastello Bianco su Carta cm 120 x 150 |
Visitatori alla Mostra "Portraits, Artistic People"
Sale Monumentali della Biblioteca Marciana |
A sinistra: Ritratto di Edward Lucie-Smith by Mimmo Alfarone. Sulla parete: Geremia by Salviati Sotto: Edward Lucie-Smith in posa per Mimmo Alfarone a Venezia In basso: Mimmo Alfarone con Lucie-Smith a Londra |
Ritratto di Edward Lucie-Smith, by Mimmo Alfarone Particolare Carboncino e pastello bianco su Cartoncino grigio |
Referenze
Bibliografiche
MMMO
ALFARONE
Paintings 2008 > 1976 Editoriale Giorgio Mondadori Cairo Editore
Museum of
Modern Art MoMA
New York USA
The Metropolitan Museum of Art The Met New York USA Getty Museum Getty Los Angeles - California USA Columbia College Columbia College Chicago USA Kunsthistorisches Institut Bibliothek Florenz ITALIA Sachsische Universitatsbibliothek Dresden GERMANIA Biennale di Venezia - Biblioteca ASAC VENEZIA Università Cà Foscari - Biblioteca Area Umanistica VENEZIA Cà Pesaro Galleria Internazionale Arte Moderna Biblioteca VENEZIA Biblioteca Nazionale Marciana VENEZIA |
Opere
in collezioni pubbliche e private Cà
Pesaro Galleria Internazionale
Arte Moderna
VENEZIA
Biennale di Venezia Fondo ASAC VENEZIA Biblioteca Nazionale Marciana P.zza San Marco VENEZIA Collezione della Provincia Palazzo A. Belgrado UDINE Collezione Robert Storr New York USA Collezione Franco Belgiorno-Nettis Melbourne AUSTRALIA Space Mazzini Lugugnana > Portogruaro VENEZIA Museum in Motion > MiM Castello San Pietro PIACENZA |
Ingresso Museo Correr, Venezia, Mimmo Alfarone "Quattro ritratti per la Marciana" |
"Mimmo Alfarone. Quattro ritratti per la Marciana" In mostra i ritratti degli ultimi quattro direttori della Biblioteca da Lunedì, 30 Luglio 2018 a Giovedì, 30 Agosto 2018 Dal 30 luglio, a partire dalle ore 15.00, a tutto il 30 agosto 2018, nelle nuove stanze dei Ridotti (ingresso dal Museo Correr, Ala napoleonica di Piazza San Marco), la Biblioteca Nazionale Marciana esporrà i ritratti di Gian Albino Ravalli Modoni, Marino Zorzi, Maria Letizia Sebastiani e Maurizio Messina, i direttori che hanno ricoperto l’incarico dal 1976 ad oggi, opere del pittore Mimmo Alfarone, uno dei più accreditati ritrattisti contemporanei, come riconosciuto dagli storici dell’arte Maurizio Calvesi e Robert Storr. La collaborazione con l’artista si è consolidata dopo la sua mostra personale intitolata “Portraits, Artistic People – International Edition”, tenutasi nel 2012, nelle Sale Monumentali della Biblioteca, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Mimmo Alfarone con i suoi ritratti ha voluto completare la “galleria” dei dipinti presenti nella Direzione della Biblioteca, e raffiguranti illustri personaggi come il Cardinale Bessarione, fondatore della Libreria di San Marco, divenuta poi Biblioteca Nazionale Marciana, o importanti bibliotecari, custodi e direttori, come Jacopo Morelli, Giuseppe Valentinelli, Salomone Morpurgo, Carlo Frati, Giulio Coggiola, Luigi Ferrari, Pietro Zorzanello e Tullia Gasparrini Leporace. L’attuale direttore Maurizio Messina, giunto al termine del suo mandato, ha ritenuto opportuno rendere partecipe la comunità degli utenti e dei visitatori della Marciana di queste recenti acquisizioni, esponendo temporaneamente i ritratti, in attesa di dare loro una collocazione stabile e definitiva sulle pareti della Biblioteca. L’esposizione vuole anche essere espressione di tangibile gratitudine all’artista, che ha pensato di donare le sue opere alla Biblioteca, in modo che divenissero bene della comunità. |
PITTURA
COME ARCHEOLOGIA Dipingo ogni cosa che racchiude una storia, un segreto, un fascino, un potere, un’attrazione estetica, intellettuale o spirituale. Come un esperto archeologo indago quella realtà fisica ne analizzo, scruto, manipolo, scopro e sviscero ogni dettaglio, ogni componente utile per scoprirne i segreti più intrinseci che la rendono unica. Un fiore, un'atmosfera, una sensazione, un riflesso d’acqua, un raggio di luce o una lunga ombra, possono essere oggetto d'indagine nella mia ricerca, ma l'elemento che più mi attrae è la figura umana con tutti i suoi aspetti fisici e psichici. Mi esprimo con le tecniche più tradizionali come la grafite, il pastello secco o l’olio. L’opera diventa installazione, quando, per esaltare ed enfatizzare i contenuti dell’opera, la riproduco in parte o totalmente, su plotter di grandi dimensioni inserendoli in spazi aperti. In “Portraits, Gente dell’Arte” ritraggo personalità del mondo artistico, protagonisti della storia che lasciano un segno profondo, che si distinguono, che hanno potere carismatico, materiale o intellettuale: artisti, critici, curatori, mercanti e collezionisti o mecenati, che ho incontrato e conosciuto direttamente o indirettamente. Sono rappresentati con atteggiamenti duri, seri, autorevoli. L’espressione è spesso severa, ferma e dettagliata, lo sfondo piatto o romantico ma anche informale e vivace. Rigorosamente in grandezza naturale dipingo solo il volto o la figura intera, in piedi o seduta, accanto può apparire un oggetto che appartiene al mondo che lo circonda. La tecnica e lo stile dipendono dal soggetto trattato. I dipinti sono di vari formati: da cm 50x 60 fino a cm 120 x 200, su tavola o carta povera. Mimmo Alfarone PAINTING AS ARCHEOLOGY I paint each thing that holds a story, a secret, a fascination or power, an aesthetic attraction, intellectual or spiritual. Like an expert archaeologist I investigate that physical reality and I analyse it, I scrutinise it, I manipulate and discover and dissect every detail, every component useful for discovering the most intrinsic secrets which render that thing unique. A flower, an atmosphere, a sensation, a reflection on water, a ray of light or a long shadow, all can become subjects of my investigation, but the element which attracts me the most is the human figure, with all its physical and psychological aspects. I express myself with the most traditional techniques such as pencil, chalk pastels or oil. The work becomes an installation when, to emphasise and exalt its contents, I reproduce it wholly or in part on large plotters, placing these in open spaces. In Portraits, Artistic People, I paint portraits of people from the artistic world, actors in history who leave a profound mark, who distinguish themselves, who are charismatic, materially or intellectually: artists, critics, curators, dealers, collectors and patrons who I have encountered personally or indirectly. They are represented with serious, authoritative faces. The expression is often severe, still and detailed, the background flat or romantic but also informal and lively. Always life size, I paint full-length portraits or the face only, standing or seated, perhaps with an object nearby which belongs to the world in which the subject moves. The technique and the style depend on the subject. The paintings are in various formats: in 19.6 to in 47.240 x78.740, on board or on paper. Mimmo Alfarone |
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Mimmo Alfarone, 2007 Ritratto di Sandro Chia Pastello secco su legno cm 80 x 120
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Mimmo Alfarone, 2003 Ritratto di Franco Belgiorno - Nettis Pastello secco su legno, cm 40 x 50
Collezione Franco Belgiorno - Nettis
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Mimmo Alfarone, 2007 Ritratto di Robert Storr Pastello secco su legno cm 104 x 147,5 Raccolta Robert Storr, New York
Robert Storr, professore e critico d'arte è stato il primo Direttore statunitense a Curare La Biennale di Venezia, nel 2007,
Pensa con i sensi - Senti con la mente con 319.332 visitatori, uno degli afflussi più intensi nella storia della biennale e il più alto consenso di pubblico negli ultimi venticinque anni.
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By
Robert
Storr New York, 7 settembre 2007 “E’ sempre una strana esperienza vedere se stessi come gli altri ci vedono, ma può essere un’esperienza istruttiva se la persona che guarda, guarda con intento e trova cose, sconcertanti o no, che sino a quel momento erano sfuggite allo sguardo quotidiano di fronte allo specchio al momento di radersi. Così farsi fare il ritratto vuol dire imparare alcune cose. Io ho imparato dallo sguardo attento di Mimmo Alfarone. Se qualche volta non amo la rappresentazione di me, la colpa non è dell'artista che l'ha realizzata ma del soggetto che, mentre veniva "catturato", avrebbe preferito essere altrove piuttosto che nella sua propria pelle. Con Alfarone, comunque, questo non mi succede. Piuttosto, invece, il suo dono nel descrivere ciò che vede non solo ha dato come risultato un dipinto dotato di proprie virtù estetiche, ma ha trattato con grazia, migliorandola, la materia prima, e, nel mio caso, ha saputo adulare un soggetto ambivalente mettendolo in compagnia di prominenti colleghi che quel soggetto può così avere il piacere di incontrare tramite l’invito di Alfarone. Vorrei solo aggiungere che il grandissimo piacere che questa mostra mi dà è una gioia paterna. Data la mia temporanea collocazione sulle pareti all’interno del Liceo Artistico, mi è possibile gettare lo sguardo, di fronte, verso il Liceo Marco Polo che mia figlia più piccola ha frequentato questa scorsa primavera. Lei ha lasciato un grosso pezzo del suo cuore a Venezia ed io spero non le dispiacerà che suo padre stia cercando con lo sguardo, dall’altro lato del canale, il periodico ritorno a ‘casa’ del suo spirito giovanile. .
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Mimmo
Alfarone, 2007 Ritratto di Maurizio Calvesi
Pastello secco su legno, cm 70 x100 |
Collezione Maurizio
Calvesi, Roma
Mimmo
Alfarone, ha il merito di riproporre con coraggio e semplicità
i problemi della pittura. Dopo tante avventure delle
avanguardie nel XX secolo, che hanno arricchito il panorama
delle arti e introdotto novità fondamentali per il
raggiungimento di nuove vie verso un autentico esito
espressivo, si è recentemente creato un clima artefatto, in
cui la pittura è stata dapprima censurata come tecnica
obsoleta, e sostituita con le più varie forme di installazioni
e di oggetti, mentre in seguito, come sembra accadere oggi, si
dà corso a una nuova pittura confusa e fiera di dimostrarsi
“cattiva pittura”, per il gusto di qualche mercante e
collezionista assetato comunque di novità modaiole. Tempo fa
si diceva che la pittura è morta, oggi si potrebbe dire che è
“andata a male”, come frutta marcita. L'esempio di Alfarone
mostra invece come sia ancora possibile praticare una
pittura virtuosa, ricca di valori e capace di adempiere ad
alcune sue funzioni che sembravano definitivamente superate
dalla fotografia, come il ritratto recuperato al di là di ogni
oleografico compiacimento.
Maurizio Calvesi Maurizio Calvesi (Roma, 1927-2020) è stato un saggista, storico dell'arte e funzionario italiano, uno dei massimi caravaggisti del globo. Ha saputo unire l’interesse per l’arte del Rinascimento, del Barocco e del Settecento, a quello per l’arte del Novecento, da Boccioni a de Chirico, e per l’arte delle ultime generazioni. È stato Curatore di due edizioni della Biennale di Venezia, 1984 e 1986. |
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Mimmo Alfarone, 2007 Ritratto di Patrick Moore Pastello secco su legno, cm 100 x140 Patric Moore, Direttore del Andy Warhol di Pittsburgh Museum Pensylvania, in posa
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Mimmo Alfarone, 2007 Ritratto di Sandro Chia Pastello secco su legno cm 80 x 120
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Mimmo Alfarone, 2007 Pastello secco su legno cm 50 x 70
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Una mostra contro la fretta Ho sempre avuto una passione speciale per la Puglia, il territorio del più dolce passaggio dalla cultura romana a quella di Bisanzio, che è il paese più vicino alla Grecia, la madre di tutte le culture mediterranee. Perciò quando Alfarone è venuto a trovarmi l’ho accolto con piacere ed abbiamo ricordato insieme le sue origini pugliesi, il pittore Sabino Torelli suo antenato e uno dei migliori allievi di Francesco Romano. Le opere di questa mostra iniziano ad essere realizzate nel 1995 con i ritratti dei quattro fratelli Lucchetta. Numerosi sono i personaggi rappresentati, da Gianfranco Ferroni, di cui è in atto in questi giorni una mostra retrospettiva a Palazzo Reale di Milano, a notevoli presenze di critici d’arte, come Gillo Dorfles e Jean Clair. Punto di partenza è la fotografia. Le opere sono eseguite con tecniche a olio, a pastello su legno o su carta. Già nell’Ottocento grandi artisti come Eugenio Delacroix hanno esaltato la scoperta della fotografia come un apporto alla visione, a differenza di Ingres che credeva al particolare descrittivo come base della costruzione dell’opera. Una mostra dunque contro la fretta che parte da un occhio meccanico per arrivare a quello umano. Un cammino diverso da quello in uso attualmente, in cui il mediatico tende a cancellare la ricerca artistica. Grazie Alfarone, che hai realizzato un’opera di questo tipo. Raffaele De Grada Montesegale, 6 luglio 2007 |
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Mimmo Alfarone, 2007 Pastello secco su legno cm 60 x 90
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By Gillo Dorfles
Milano. 20. IV. 07 Gentile Mimmo Alfarone, ho ricevuto la foto del ritratto che Lei gentilmente mi ha fatto, e ci tengo a ringraziarLa, sentitamente, e anche a rallegrarmi con Lei per come ha saputo risolvere, nei diversi esemplari che mi ha inviato di altre personalità, il difficile compito di eseguire dei ritratti assomiglianti (“parlanti” si diceva una volta!) e, al tempo stesso, non convenzionali e più fantasiosi. Grazie, dunque, e molti auguri per il Suo lavoro. Gillo Dorfles |
Mimmo Alfarone, 1995 Ritratto di Gianfranco Ferroni Olio su legno cm 90 x 100
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Mimmo Alfarone, 1995 Olio su legno cm 90 x 100
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By Enzo Cannaviello Milano, 26 aprile 2007 Mimmo Alfarone è un testimone dei nostri tempi. Egli ci fa fruire la sua personale interpretazione dei personaggi significativi del sistema dell’arte contemporanea con un mezzo tradizionale, la pittura. Per una volta, finalmente, la cosiddetta civiltà tecnologica non ha l’esclusiva: essa, grazie ad Alfarone ed alla sua pregevole manualità, deve farsi da parte. Per cui si può formulare la seguente equazione: Alfarone sta all’arte realizzata con mezzi tecnologici, come il teatro sta al cinema. Enzo Cannaviello |
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Il sogno Mimmo Alfarone, 1991 Olio su legno cm 49,5 x 122
Può
essere un dolcissimo volto di donna che nel trapasso dal reale
all’ immaginario si sublima in una fantasmagorica cascata di
chiome e slontana nelle magiche alchimie di uno spazio pittorico di
grande impatto emotivo; può essere una lirica interpretazione
della natura dove luoghi e momenti si definiscono in apparizioni
ritmate sull’onda della memoria e bloccate al registro più alto
della sensazione visiva. Protagonista in assoluto nell’opera
pittorica e grafica di Mimmo Alfarone può dirsi sempre il colore: se
la forma rappresenta il punto di partenza, il richiamo ad una realtà
sempre presente che vuole oggettivarsi e vivere, le suggestioni
della memoria, l’irrazionale ed automatica successione delle
emozioni che affollano l’inconscio portano ad una serie di immagini
indistinte cui solo il colore conferisce logiche ed appropriate
strutture espressive. Un colore mediterraneo caldo e
trasparente, carico di luce e di valenze, tenuto su toni di
vibrante intensità, fascinoso ed accattivante: rossi vivaci, gialli
brucianti, verdi trasparenti come acque di fiume, azzurri
ultramarini, blu lapislazzuli, viola sapientemente orchestrati,
canti e controcanti, musicali virtuosismi cromatici.
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CONTATTO MAILalfarone.info@gmail.com |
INSTAGRAMmimmo_alfaro |
Disegno dal vero di Mimmo Alfarone, realizzato durante una lezione sul ritratto nella sua aula presso il Liceo Artistico Statale Marco Polo, Dorsoduro - Venezia Fase 1) struttura di costruzione e delimitazioni luce-ombra. Carboncino, Pan Pastel su cartocino grigio |
Fase 2-3) riempimento campiture con texture chiaroscurale. Carboncino, PanPastel nero e bianco, su cartocino grigio |
BIO / Fonti d’ispirazione Ero giovanissimo quando, osservando
alcuni dipinti custoditi in casa, è scaturita in me una particolare
attrazione per la figura umana. I ritratti dei nonni e della mia
bisnonna, due oli e un pastello secco, eseguiti dal mio prozio Sabino
Torelli e dal suo maestro Francesco Romano (pittori pugliesi del
primo Novecento) i primi volti che ho ammirato e apprezzato e che mi
hanno affascinato e turbato, tanto da subirne una vera e propria
sindrome. Il disegno, allora, diventava per me qualcosa di necessario
e vitale e quei dipinti, appesi alle pareti, mi apparivano sempre più
interessanti ricchi di significati e carichi di pathos. Mi soffermavo
continuamente a scrutarne, con occhi da esteta, le fattezze delle
espressioni: il pallore delle guance e il roseo degli zigomi,
l’apertura spenta delle palpebre e le morbide arcate sopracciliari,
le labbra sottili e lo stiramento leggero delle commessure labiali.
Tratti sensibili e profondi, tali da svelarne il loro stato d’animo,
l’umore, il carattere dei personaggi raffigurati. Quelle maschere
facciali, dopo il primo impatto ossessivo, erano diventate per me una
fonte d’ispirazione preziosa e inesauribile, necessaria per la mia
ricerca espressiva. |
Perre Restany ideatore del Museo MiM Museum in Motion, Castello di San Pietro (PC), Franco Spagiari, e Mimmo Alfarone
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Mimmo Alfarone e Anna, con Pierre Restany al Museo MiM > Museum in Motion, Castello di San Pietro, Piacenza 2001
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